martedì 4 agosto 2009

Living in Vancouver

Where would you like to live?
There are few answer I could give to this question, which actually I've been asked often lately, and the answer is always the same: maybe London if it were not so raining, most probably Spain almost any town, surely Vancouver.
Neverthless if for the first two options I have some knowledge of the place, having been there, Vancouver has always been a sort of "I've heard" stuff, an idea that has arosen with time in my imagination.
Yesterday I came across an article on the web and I understood why Vancouver it's the top place on my "where would I like to live" list.
Here you are the article (unfortunately in Italian):

http://viaggi.repubblica.it/articolo/vancouver-superstar/218351

Secondo l’Economist la città canadese che ospiterà le Olimpiadi invernali del 2010 è il posto migliore del mondo dove vivere. Vediamo perché


Verde, ricca, colta, confortevole, con un clima temperato, ottime scuole e infrastrutture ipertecnologiche. Ecco perché il settimanale britannico Economist ha sentenziato che Vancouver è la migliore città del mondo dove abitare. Ecco perché nel corso del tempo tanti italiani, giapponesi, cinesi e coreani si sono stabiliti in questa città del Canada sulle sponde del Pacifico, convivendo in grande armonia.

La popolazione di origine asiatica è talmente numerosa - con la seconda Chinatown più grande del Nordamerica dopo quella di San Francisco - che la città è stata ribattezzata Hong Kouver. In vista delle Olimpiadi invernali, in programma dal 12 al 28 febbraio 2010, Vancouver e i dintorni come Whistler, che ospiterà la maggior parte delle gare di sci, stanno acquistando un volto ancora più moderno, tra edifici slanciati in vetro e acciaio, ristoranti, locali raffinati e oasi per il palato come il Crab Shop (Dollarton highway, 2464), dove il cantante e illustre cittadino Michael Bublé fa grandi scorpacciate di granchi e fish’n’chips.

Ma a lasciare strabiliati i visitatori sono soprattutto le bellezze naturali. La città canadese della Columbia britannica, innanzitutto, è il paradiso dei ciclisti: una rete di 240 chilometri di piste attraversa la regione, mentre sugli SkyTrain e sui SeaBus le biciclette viaggiano gratis.

Con il suo paesaggio variegato, tra le montagne e il mare, inoltre, la zona è ideale anche per chi voglia cimentarsi negli sport: mountain bike, sci, kayak, snowboard, free climbing, windsurf. E per gli appassionati della natura è un rifugio ideale. Con i suoi 400 ettari di foresta sul Pacifico, Stanley Park è il secondo parco cittadino del Canada per estensione, con una flora e una fauna ricchissime: abeti rossi, abeti del balsamo e di Douglas, cedri rossi europei, pini bianchi e aceri da zucchero, prati e decine di sentieri per le escursioni tra cui lo splendido Seawall, dieci chilometri lungo il mare percorribili a piedi o in bici.

Uno spazio verde immenso, affollato di papere, oche canadesi, procioni, cormorani, cigni, anatre, puzzole, coyote, aquile, aironi blu e perfino di scoiattoli grigi importati dal Central Park di New York. Per mappe, brochure ed esposizioni sul parco vale la pena fare un salto alla Lost Lagoon Nature House. Il Vancouver Aquarium Marine Science Centre, invece, è una tappa irrinunciabile per chi è affascinato dalla vita negli abissi dell’oceano. Con oltre ottomila specie marine, è uno degli acquari più grandi del nord America. Percorrendo l’itinerario Canada Artico, può capitare di imbattersi in mastodontiche balene Beluga, mentre le aree dedicate alla foresta pluviale amazzonica sono abitate da pesci grandi come esseri umani.

Il lungo viaggio prosegue nelle altre vasche tra bradipi con le zampe a tre dita, leoni marini, piranha e squali, mentre la mostra Pacific Canada è dedicata ai protagonisti “locali” del mare come i salmoni, i delfini bianchi e i polpi giganti del Pacifico. Seguendo le tracce dell’uomo, infine, il Museo di antropologia dell’u niversità della British Columbia vanta una delle più straordinarie collezioni del mondo di arte indigena. Giganteschi totem e antichissime sculture in legno, oltre mezzo milione di oggetti, cinquemila manufatti tessili, 3.500 monete e 4.400 oggetti di carta provenienti da diverse parti del pianeta: Pacifico meridionale, Asia, Africa, Europa e Americhe. Alcune mostre si possono visitare anche sul sito web del museo all’indirizzo www.moa.ubc.ca/exhibits/online_exhibits.php

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Necessità di mantenere test mio blog. Non funziona come l'ho voglio ancora. Thx per il tema. Forse questo avrà la mia a guardare meglio.

Anonimo ha detto...

Pensato che avrei commento e dire ordinato tema, hai fatto fare per te? E 'davvero impressionante!.